Heat Index (indice di calore)
L'indice di calore (Heat Index), introdotto da Stedman nel 1979, rappresenta un
tentativo di misurare gli effetti della combinazione di alte temperature e umidità
sugli uomini e sugli essere animali.
D'estate, in presenza di alte temperatura unite ad un tasso elevato di umidità ,
si è soliti parlare di condizioni di afa; il corpo, che solitamente cede calore
attraverso la sudorazione non riesce ad immettere acqua nell'aria circostante perchè
quasi satura; ciò causa un aumento della temperatura corporea che in qualche caso
può portare a pericolosi colpi di calore che possono provocare senso di spossatezza,
giramenti di testa ed in taluni casi perdita di coscienza.
Inseriamo una tabella e un calcolatore dell'Heat Index.
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Wind Chill
L'indice di raffreddamento(Wind-Chill) rappresenta un tentativo di misurare gli
effetti della combinazione di basse temperature e vento sull'uomo e gli esseri animali.
L'esperienza insegna infatti che la sensazione di freddo è tanto pi๠accentuata
quanto più ci si imbatte con venti di intensità maggiore; ciò è essenzialmente
dovuto al fatto che maggiore vento facilita la perdita di calore da parte dell'uomo
attraverso la sudorazione.
Il wind-chill non va interpretato come un altra definizione di temperatura, esso
non ha significato fisico in sé, ma affronta soltanto l'aspetto sensoriale. Ciò
significa che se ad esempio si è alla temperatura di 5°C con un indice di wind-chill
di -3°C anche se l'acqua non congelerà la sensazione che si noterà sarà ben al di
sotto dei 5°C reali.
Il wind-chill factor fu introdotto nel 1945 da due esploratori dell' Antartide Siple
e Passel. Tale indice è attualmente ancora in voga anche se ha il difetto di sovrastimare,
in certe situazioni, l'effetto "raffreddante" del vento.
Per questo in tempi piuttosto recenti, precisamente nell'Ottobre 2001, il colosso
americano della meteorologia, il "National Weather Service", ha elaborato un nuovo
indice di raffreddamento, molto pi๠accurato, che tiene conto di svariati fattori
come ad esempio il particolare tessuto molecolare del viso umano e la teoria alla
base degli scambi di calore. L'indice è stato inoltre testato sugli essere umani
tramite tecnologie avanzate non disponibili ai tempi di Siple come il tunnel del
vento.
Per il momento inseriamo il nuovo calcolatore di wind-chill e una tabella.
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Indice di Scharlau
Definisce sperimentalmente, in assenza di vento, le temperature limite dell’aria,
in relazione all’umidità atmosferica, oltre le quali l’organismo di un uomo medio
e sano accusa disagio.
Tali valori, tracciati su un diagramma cartesiano, definiscono una curva, detta
di Scharlau. Nelle due tabelle specifiche, una valida per il disagio climatico invernale
e l’altra per il disagio climatico estivo,viene indicata la temperatura limite (Tc)
al di sotto (Scharlau Invernale) o al di sopra (Scharlau Estivo)
della quale ha inizio la sensazione di "disagio fisiologico".
Attraverso la combinazione dei due parametri meteorologici considerati, tali tabelle
consentono di determinare l’esistenza o meno di un disagio fisiologico.
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Indice di Scharlau per il disagio climatico invernale (freddo umido)
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicato il valore
limite di temperatura dell’aria al di sotto del quale, in assenza di vento, l’organismo
umano prova disagio per la presenza di condizioni igrotermiche sfavorevoli. L’indice
di Scharlau per il disagio invernale è valido solo per valori di umidità relativa
superiori al 40 % ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra –6°C
e 5°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice
attribuisce sempre i valori estremi della classificazione, cioè “benessere” per
temperature superiori a 5°C e “disagio intenso” per temperature inferiori a –6°C.
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Per poter ricavare anche i valori intermedi della tabella e per rendere la stessa
applicabile in modo automatico ad un elevato numero di dati, può essere utilizzata
il seguente calcolatore:
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Calcolatore Indice Scharlau Invernale
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La differenza tra la temperatura realmente rilevata dal sensore della stazione meteorologica,
quindi la temperatura locale, e la temperatura critica (Tc), individua un ΔT che
può essere:
Positivo: la temperatura rilevata è superiore alla temperatura critica, quindi
non si ha disagio;
Negativo: la temperatura rilevata è inferiore alla temperatura critica, quindi
si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza
del ΔT stesso.
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CLASSE INDICE SCHARLAU (IS)
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Indice di Scharlau per il disagio climatico estivo (caldo umido)
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicata la temperatura
limite oltre la quale cessa lo stato di benessere e si entra nelle condizioni di
caldo umido.
L’indice di Scharlau per il disagio estivo è valido solo per valori di umidità relativa
superiori al 30 % ed è sensibile in un intervallo termico compreso tra 17° e 39°C.
Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice
attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, cioè “benessere”
per temperature inferiori a 17°C e “disagio intenso” per temperature superiori a
39°C.
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Per poter ricavare anche i valori intermedi della tabella e per rendere la stessa
applicabile in modo automatico ad un elevato numero di dati, può essere utilizzata
il seguente calcolatore:
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Calcolatore Indice Scharlau Estivo
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La differenza tra la temperatura realmente rilevata dal sensore della stazione meteorologica,
quindi la temperatura locale, e la temperatura critica (Tc), individua un ΔT che
può essere:
Positivo: la temperatura rilevata è superiore alla temperatura critica, quindi
non si ha disagio;
Negativo: la temperatura rilevata è inferiore alla temperatura critica, quindi
si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza
del ΔT stesso.
Sia nel caso della tabella valida per il disagio climatico estivo che per quella
invernale, vengono individuate delle soglie di disagio, collegate al valore del
ΔT:
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CLASSE INDICE SCHARLAU (IS)
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