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a cura di Danilo Tognetti1,Stefano Leonesi2

È dal mese di aprile che la nostra regione è interessata da una fase di temperature più basse del normale così come non accadeva da circa un anno. In base ai dati rilevati dalla nostra rete di rilevazione di dati agrometeo, la temperatura media regionale di aprile (11,5 °C) è stata di 0,7 °C inferiore alla media 1991-2020 (periodo scelto come riferimento storico), quella di maggio (16,4 °C) di 0,3 °C più bassa mentre, fino al giorno 13 (ultimo giorno di disponibilità dei dati), il mese di giugno si sta rilevando più freddo rispetto al 1991-2020 di -1,4°C (19,7 °C di temperatura media fin qui di giugno). Il precedente periodo più freddo della media risale al bimestre marzo-aprile 2022; nel mezzo, dodici mesi (giugno 2022 – maggio 2023) decisamente caldi con una temperatura media di 15,2°C ed un’anomalia di +1,3°C rispetto al 1991-2020.

 

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Dalle mappe dell’anomalia della temperatura minima (a sinistra) e della temperatura massima (a destra) di maggio 2023 si osserva l’interessante fatto che il discostamento maggiore rispetto alla media è nei valori massimi. Quindi quello che ha inciso maggiormente nel deficit termico complessivo del mese sono state le basse temperature diurne, piuttosto che notturne, elemento questo comune all’intero territorio regionale. Probabilmente, oltre che la circolazione atmosferica, hanno pesato i ciclici e consistenti annuvolamenti pomeridiani sovente accompagnati da eventi piovosi (vedi sotto) che hanno smorzato il naturale aumento delle temperature nel pomeriggio. Per rendere l’idea, a malapena in regione si sono registrate punte massime di 30°C. Tra le stazioni agrometeo, le uniche che a maggio hanno raggiunto tale soglia sono state Montelparo il giorno 23 e Senigallia nel giorno successivo.

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La mappa delle temperature massime del periodo 1 – 13 giugno mostra che non si hanno ancora eccessi neanche a giugno con estremi di 31 °C – 32 °C; i valori più elevati si distribuiscono sul settore costiero-collinare che dal pesarese si estende fino al fermano.

 

Quello che però ha caratterizzato maggiormente il mese di maggio e questa prima parte di giugno è stata sicuramente l’elevata piovosità. Il valore di 192 mm, che rappresenta il totale medio regionale di pioggia caduta risulta il più elevato per il mese di maggio dal 1961. L’anomalia rispetto al periodo storico di riferimento 1991-2020 è di 120 mm corrispondente ad un guadagno del 167%. Al giorno 13, la precipitazione di giugno è di 61 mm e così è stato già raggiunto il totale dei mm che di solito cadono nell’intero mese. La precipitazione totale da inizio anno è di 575 mm e corrisponde ad una differenza del +44% rispetto al 1991-2020; tale valore rappresenta il secondo più elevato per il periodo dal 1961. Considerando ancora le precipitazioni regionali cumulate, dopo ben 26 mesi (da marzo 2021) il totale degli ultimi 12 mesi (anno non solare; periodo giugno 2022 – maggio 2023), pari a 938 mm, torna sopra la norma con un +12%rispetto alla media del trentennio.

Andamento della precipitazione cumulata mensile (mm); in nero l'anno attuale, in blu l'anno più piovoso dal 1961, in arancione l'anno meno piovoso dal 1961, in grigio la media 1991-2020. Al momento la precipitazione del 2023 risulta più abbondante di quella del 1976 (anno più piovoso per le Marche dal 1961).

 

Dalla mappa della precipitazione totale del periodo 1 maggio – 13 giugno si osserva che i cumuli più abbondanti hanno interessato l’entroterra delle province meridionali, dal maceratese all’ascolano. Rilevanti accumuli anche sull’entroterra del pesarese-urbinate.

 

Le precipitazioni hanno colpito la nostra regione anche con particolare frequenza. Dalla mappa dei giorni di pioggia del periodo 1 maggio – 12 giugno 2023 si evince che le stazioni dell’area alto-collinare e montana meridionale hanno rilevato 20 ed oltre giorni con precipitazioni; la stazione di Montefortino, su un totale di 44 giorni, è stata interessata da ben 29 giorni piovosi. Sul settore collinare-costiero centro-settentrionale i giorni di pioggia sono stati meno numerosi, grosso modo intorno ai 15 giorni.

Come intensità massime giornaliere, i valori più elevati sono stati registrati nei giorni corrispondenti all’alluvione che ha colpito duramente la vicina Emilia-Romagna. La mappa sopra mostra le precipitazioni massime nei giorni 16 e 17 maggio. Il giorno 16 maggio, il valore più elevato è stato registrato dalla stazione di Frontone che ha misurato un totale di 98 mm; quella di Montelabbate 93 mm, quella di Pesaro 91 mm. Il giorno successivo, la stazione che ha misurato il maggiore accumulo è stata Pollenza, con un valore pari a 94 mm; seguono gli 86 mm di Sant’Angelo in Pontano e gli 84 mm di Montefiore dell’Aso.

A livello orario, Piagge è stata colpita da un evento molto intenso: 43 mm alle ore 15 del 5 giugno. Altre stazioni hanno registrato valori superiori ai 30 mm nell’arco di un’ora, tutti registrati in giugno. C’è da aggiungere comunque che tali eventi sono in genere molto localizzati e quindi non è certo che le stazioni siano riuscite a rilevare i picchi più elevati.

1Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche, tognetti_danilo@amap.marche.it

2Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche